la giuria tecnica ha deciso di premiare solo due opere che, nell’ordine, sono:
1° premio: racconto «La sarta dei capi impossibili« di Maria Antonietta Ruscitto,- Petrella Tifernina (CB);
2° premio: racconto «Treno» di Nicoletta Iommi – Rignano Flaminio (RM);
La giuria tecnica non ha ritenuto di assegnare il terzo premio.
Commento 1° premio: protagonista è la Donna, in tutte le sue sfaccettature: la donna inquieta, provata, infranta ma pronta a ricercare equilibrio fuori da se stessa, dentro spazi nuovi in cui poter però ritrovarsi; la donna che sa essere amica delle donne e solidale a oltranza; la donna che sa amare e quella che non sa adeguatamente farlo; la donna vittima di amori sbagliati e violata corpo e anima; la donna- dono come solo una figlia può essere; la donna creativa che investe in un sogno che è concreto progetto. Il racconto è un omaggio alla Donna, colta nella sua fragilità che sa tramutarsi in forza e reinventarsi in tenacia. Un omaggio alla Donna catturata nella sua verità, al contempo leggera e profonda. Leggerezza e profondità plasmate dalla prosa, che prende in braccio l’anima delle lettrici e le conduce avanti come delle spose, indicandone le strade piene di promesse, le strettoie delle inevitabili delusioni, i vicoli bui delle frustrazioni ma anche il cielo che staglia un nuovo orizzonte, luce di rinnovate promesse. Sì, appare davvero possibile: il cuore può essere cucito.
Commento 2° premio: il racconto è connotato da un andamento scorrevole e da una prosa sciolta e ricca di immagini, spesso originali. Molto presente, sotto la forma di metafore e di rimandi, è la natura, partecipe e non spettatrice della vita della protagonista, costantemente a colloquio con montagne, rocce e alberi, in una “umanizzazione” che fa da contrappunto alle ansie e ai vuoti di uno spirito inquieto. L’apparente condanna alla solitudine e alla incomunicabilità, a causa degli errori commessi in passato- per debolezza, riconoscenza o forse, ancora, scarsa conoscenza di sè- viene riscattata da un perentorio “no” finale, foriero di un possibile “ricominciare”, in perfetta sintonia con la tematica dell’edizione annuale del concorso.
La Giuria popolare, invece, premia la poesia «Scarpe rosse» di Floredana De Felicibus, Atri (TE);
Commento: la poesia, pur con ritmo armonioso e toni dolci, racconta il dolore di Alice illusa da un “amore malato”. Le immagini che la poesia evoca trasportano in un mondo accogliente e sicuro che permette ad Alice di perdonarsi scrollandosi di dosso il senso di colpa. Alice può così ‘rialzarsi e ricominciare’ indossare ‘i tacchi porpora ….e corre incontro al suo domani!’.